Giorgio Piccini
Giorgio Piccini (Firenze, 20 agosto 1926 – Greve in Chianti, 1995) è stato uno scultore che,
dopo un primo periodo fiorentino, ha scelto di vivere e lavorare in campagna, nel Chianti.
Autodidatta, profondamente legato al contesto spirituale e umanitario fiorentino del dopoguerra
(La Pira, Milani, Balducci, Vannucci), è considerato uno dei principali interpreti artistici di quella
cultura. Le sue sculture in legno d’ulivo affrontano temi universali: maternità, abbraccio, umanità,
potere, Cristo, san Francesco.
Per Giorgio Piccini l’arte è stata soprattutto “vettore di solidarietà”: un modo concreto per
prendere posizione in favore degli ultimi, dei poveri, dei popoli in guerra, di chi è escluso.
Per approfondire, leggi la
biografia completa di Giorgio Piccini.
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Il Comitato Promotore
Nel solco della Firenze profetica: l’arte e l’impegno di Giorgio Piccini
Nel secondo dopoguerra Firenze è stata uno dei luoghi in cui, con particolare intensità,
si sono intrecciate ricerca spirituale, impegno civile e tensione profetica verso la pace.
Intorno a figure come Giorgio La Pira, don Lorenzo Milani, Ernesto Balducci,
padre Giovanni Vannucci, don Bruno Borghi e molti altri, la città ha conosciuto
una stagione in cui il Vangelo, i diritti umani e l’idea di una comune appartenenza
all’umanità venivano interpretati e vissuti nella loro forma più esigente.
Era un clima in cui l’etica si traduceva in responsabilità quotidiana:
nella scuola, nella politica, nel dialogo tra mondi lontani, nella cura degli ultimi.
Dentro questo orizzonte culturale si colloca anche il cammino umano e artistico di
Giorgio Piccini (1926–1995). La sua arte, nata dal lavoro silenzioso
nella campagna del Chianti ma in continuità con quel fermento fiorentino, ha dato forma
a temi come la maternità, l’abbraccio, la fragilità e la dignità dell’uomo,
la solidarietà tra i popoli. L’arte, per lui, non è mai stata semplice esercizio formale,
ma strumento di comunicazione e veicolo di valori universali, capace di parlare
a credenti e non credenti, oltre ogni confine geografico o ideologico.
Nel 2004 la moglie e i figli hanno deciso di dare una continuità esplicita
a questa eredità, istituendo il Comitato Promotore per la Fondazione “Giorgio Piccini”,
che con il nuovo atto del 10 giugno 2025 è stato rinnovato e reso pienamente operativo
rispetto alle finalità della futura Fondazione, assumendo un profilo chiaro:
custodire, studiare e diffondere l’opera e il pensiero di Giorgio Piccini e,
allo stesso tempo, sostenere e contribuire a iniziative a carattere umanitario
e per la pace, concependo l’arte come parte viva di questo impegno.
In questa prospettiva, il Comitato non si limita a preservare la memoria di uno scultore,
ma si riconosce nella visione che ha animato la Firenze del dopoguerra:
unire arte e responsabilità civile, cura dell’altro e apertura al mondo.
Per questo, le iniziative contemporanee, comprese quelle rivolte alla pace
e al dialogo su scala internazionale, sono parte naturale del suo cammino.
Esse rappresentano il modo più fedele di onorare Giorgio Piccini:
proseguire oggi quella ricerca di umanità che guidò la sua vita e che continua
a interpellare profondamente il nostro tempo.
- tutelare e valorizzare l’opera artistica e il pensiero di Giorgio Piccini;
- promuovere iniziative culturali, educative e solidali ispirate al suo messaggio;
- preparare la costituzione della futura Fondazione “Giorgio Piccini”.
Iniziative
Verso la Fondazione “Giorgio Piccini”
Il lavoro del Comitato è orientato alla nascita della Fondazione “Giorgio Piccini”,
pensata come:
- luogo di conservazione e studio dell’opera scultorea;
- centro di documentazione sul contesto spirituale e sociale fiorentino del dopoguerra;
- laboratorio di progetti educativi e umanitari, in particolare a favore delle persone più fragili
e delle vittime dei conflitti.
La Fondazione non avrà soltanto un compito conservativo, ma progettuale: far sì che
l’eredità di Giorgio Piccini diventi una risorsa viva per la ricerca di nuove forme di convivenza,
di solidarietà e di pace.
Centenario della nascita (1926–2026)
In vista del centenario della nascita di Giorgio Piccini (1926–2026),
il Comitato Promotore sta preparando un programma di iniziative dedicate alla memoria
e all’attualità del suo lavoro: momenti espositivi, incontri pubblici, percorsi educativi
e progetti di solidarietà.
Il calendario dettagliato delle iniziative del Centenario sarà pubblicato progressivamente su questo sito.
Piano della Memoria Comune – Russia / Ucraina
Tra le iniziative promosse dal Comitato rientra il Piano della Memoria Comune,
un progetto di pace a lungo termine pensato per il conflitto tra Russia e Ucraina.
Il Piano non è un documento diplomatico in senso stretto, ma una proposta culturale,
simbolica e strutturale che mira a:
- trasformare le ferite della guerra in luoghi di memoria condivisa e di riconoscimento reciproco;
- creare spazi comuni (fisici e simbolici) in cui le popolazioni coinvolte possano ritrovare dignità,
ascolto e futuro;
- offrire a Stati, Chiese, organizzazioni civili e comunità locali una piattaforma di lavoro
che integri giustizia, riparazione, partecipazione e convenienza reciproca.
Il Piano è stato presentato a diversi interlocutori istituzionali e religiosi
(tra cui la Segreteria di Stato Vaticana e la Diocesi di Firenze) come contributo libero e
indipendente alla ricerca di percorsi di pace giusti e duraturi.
Una descrizione più ampia è disponibile nella
sintesi ufficiale del Piano della Memoria Comune.
È disponibile anche la versione estesa:
Piano di pace Russia–Ucraina (Piano della Memoria Comune)
.
Per approfondimenti o per ricevere il testo integrale aggiornato del Piano della Memoria Comune:
scrivi al Presidente del Comitato.